Cos'è l'osteopatia?
L’osteopatia è una medicina non convenzionale riconosciuta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e definita nel 2007 come una medicina basata sul contatto primario manuale nella fase di diagnosi e trattamento.
Nasce nel 1874 ad opera di un medico americano, Andrew taylor Still.
"L'osteopatia è un concetto di assistenza sanitaria supportato dall'ampliamento della conoscenza scientifica che abbraccia il concetto di unità strutturale (anatomia) e funzionale (fisiologia)dell'organismo vivente."
L’osteopata considera l’essere umano come l’unità di corpo, mente e spirito ed attraverso la sua valutazione, fatta di palpazione ed analisi della postura, individua i distretti corporei in disequilibrio dove sono presenti disfunzioni di mobilità dei tessuti che possono influenzare lo stato di salute della persona. Su di essi interviene per ripristinare il miglior stato di salute possibile.
In Italia l’osteopatia è entrata ufficialmente tra le professioni sanitarie nel 2018 con l’approvazione del DDL Lorenzin (art. 7 della legge 3/2018).
Come agisce l’osteopatia?
L’osteopata non si limita al trattamento dell’area interessata dalla sintomatologia, ma studia il corpo umano nella sua interezza, valutando ogni singolo elemento (strutture scheletriche, muscolari, sistema vascolare, linfatico e neurale) e ripristinando i naturali processi di auto guarigione mediante la manipolazione osteopatica.
La filosofia osteopatica enfatizza i seguenti principi:
- La struttura governa la funzione: la struttura rappresenta le varie parti del corpo (ossa, muscoli, fascia, visceri, ghiandole..), la funzione è l'attività di ognuna di queste parti. Se c'è armonia tra le due la malattia non può svilupparsi. Il disordine produce l'origine delle malattie.
- L'unità del corpo: il corpo umano cerca costantemente l'equilibrio (fisico, biochimico, mentale). Nell'orecchio interno si trova una struttura che condiziona l'equilibrio: per questo motivo si cerca sempre che il piano degli occhi sia orizzontale.
- L'autocura: il corpo ha in sè tutti i mezzi necessari per eliminare le malattie. Questo avviene a condizione che i suoi "mezzi" siano liberi di funzionare correttamente.
- La legge dell'arteria: il sangue è il mezzo di trasporto di tutti gli elementi che permettono di assicurare l'immunità naturale.
Cosa cura l’osteopatia?
L’osteopatia tratta esclusivamente problematiche funzionali (disfunzioni) e non patologie, in quanto quest’ultime sono di competenza esclusivamente medica.
L’osteopata può rappresentare un valido sostegno per la persona anche qualora non possa essere il primo protagonista del processo di cura. Contribuendo infatti a migliorare l’allostasi, ossia l’equilibrio dei nostri sistemi interni, il corpo ha più energie per affrontare i suoi problemi.
Di seguito riporto un breve elenco di alcuni ambiti di lavoro per il quale è consigliabile un trattamento osteopatico:
- muscolo-scheletrico (lombalgia, sciatalgia, cervicalgia, dolori articolari)
- neurovegetativo (stress, ansia, disturbi del sonno, cefalee, emicranie)
- digestivo (stipsi, colite, ernia iatale con reflusso-gastro esofageo)
- uro-genitale (dismenorrea, problemi funzionali legati alla gravidanza e al post-parto, infezioni urinarie recidivanti)
- otorino laringoiatra e polmonare (riniti, sinusiti croniche, otiti, vertigini)
Come si svolge un trattamento osteopatico?
- Valutazione iniziale
- Valutazione posturale
- Test di mobilità osteopatici attraverso la palpazione
- diagnosi differenziale osteopatica
- Trattamento manipolativo osteopatico
- Valutazione finale
Alla fine del trattamento osteopatico il paziente verrà rivalutato per individuare eventuali miglioramenti dei segni clinici e posturali emersi dalla valutazione iniziale, verificando allo stesso tempo l’efficacia della manipolazione osteopatica.
Prima di congedarsi, l’osteopata può dare dei consigli al paziente proponendogli se sia il caso di rivederlo o meno per ulteriori sedute.
Un trattamento osteopatico ha una durata di circa 50 minuti. Una prima visita può durare più a lungo di un trattamento.
Osteopatia, logopedia e ortodonzia
L’occlusione dentale è la relazione di incastro dei denti quando un’arcata dentaria entra in contatto con l’altra.
Perché l’occlusione sia corretta è necessario che vi sia un’integrità anatomo - fisiologica.
La buona occlusione è fondalmentale per deglutizione, fonazione, masticazione.
Una cattiva occlusione si ha in caso di disturbi dell'articolazione temporo mandibolare e può essere associata ad uno di questi sintomi:
cervicalgia e cefalea, deglutizione atipica, difficoltà a masticare, cefalea, vertigini, ronzii, ferite della lingua, disturbi posturali, rumore articolare, tensione fasciale cervicale e ripercussione sulla tiroide, alterazione del cingolo scapolare, problemi legati alla salivazione, bruxismo (digrigno notturno).
Il trattamento osteopatico si avvale di tecniche muscolari e articolari dirette sull'articolazione temporomandibolare e sui distretti ad essa correlati, con l'obiettivo di ripristinare la simmetria e l'occluione corretta. Questo obiettivo in alcuni casi si raggiunge in sinergia con l'ortodonzista e la logopedista.
Tenendo conto della globalità dell’individuo, non è possibile correggere un atteggiamento posturale senza tenere conto dell’occlusione e della posizione della lingua, muscolo attivo continuamente e strettamente connesso al resto del corpo.
Osteopatia e Ginecologia
Ci sono donne che in varie fasi della loro vita percepiscono dolori e disagi a cui non sanno trovare risposte.
I segni e i sintomi caratteristici associati a problemi ginecologici sono:
dolore addominale basso cronico, sanguinamento, dismenorrea, ciclo mestruale doloroso o irregolare, dolore durante i rapporti, tensioni del pavimento pelvico, colon irritabile, cistiti, infezioni delle vie urinarie, infertilità dolore in zona lombo sacrale, zona sacro iliaca o faccia interna del ginocchio.
Tali sintomi sono spiegati dalle connessioni tra sistema ginecologico, intestino, vescica, sacro e colonna lombare.
L'osteopata, dopo aver fatto un'accurata diagnosi differenziale e avere escluso patologie di tipo medico opererà per il recupero della mobilità della struttura, per diminuire le tensioni fasciali, cicatriziali e viscerali, e per ridare armonia all'intero sistema.
Lo strumento dell'osteopata è nelle sue mani, la percezione palpatoria lo guida nella ricerca della disfunzione e la sua liberazione.
Osteopatia e Psicosomatica
Il modello della psiconeuroendrocrinoimmunologia
documenta una relazione stretta tra depressione e infiammazione, quindi tra un fenomeno psicologico e un fenomeno prettamente biologico.
Lo stress cronico danneggia il cervello, squilibra il sistema immunitario, influenza ormoni e metabolismo, avendo ripercussioni significative anche su disordini metabolici come il diabete e della fertilità femminile come la sindrome dell'ovaio policistico.
In caso di stress la muscolatura sarà più tesa, soprattutto il diframma, in quanto la respirazione sarà più accellerata e superficiale. Potrebbero presentarsi “disturbi neurovegetativi”: una serie di sintomi riconducibili al sistema nervoso autonomo, quello che svolge tutte le funzioni di cui noi non ci accorgiamo.
Questi sintomi possono essere davvero i più svariati, ma vale la pena citare: sudorazione eccessiva, vampate di calore o, al contrario, freddo sproporzionato, nausea, sensazioni di prurito o formicolii non ben definiti, gonfiori di stomaco o intestino.
Tra le disfunzioni cliniche trattate dall'osteopata in integrazione allo psicoterapia cito:
Fatica cronica, fibromialgia, senso di oppressione, turbe del sonno, irritabilità, stati depressivi, stati ansiosi, reflusso gastroesofageo, stipsi, disordini funzionali delle vie digestive, colon irritabile, ernia iatale, bruciore di stomaco.
Il trattamento osteopatico è in grado di agire sia sul corpo che sul piano emozionale tramite la stimolazione di recettori distribuiti sulla fascia. Si noteranno dunque cambiamenti come l'aumento dell'idratazione locale, il cambio di temperatura, il colore della pelle, il respiro, la dilatazione delle pupille e le espressioni facciali. L'aumento della componente liquida aumenta l'apporto di ossigeno e nutrienti promuovendo l'eliminazione di sostanze proifiammatorie.
Attraverso il rilassamento del diaframma, il più “emotivo” tra i muscoli, si rilasserà anche il nostro cervello, ripristinando un respiro e una pressione corretti.
Sappiamo che rallentare volontariamente il ritmo respiratorio, compiendo respiri più ampi, lenti e profondi, può “calmare” il sistema nervoso centrale (SNC) e rallentare il ritmo cardiaco, attivando le componenti parasimpatiche del SNC.
Un recente studio porta ulteriore conferma che questo è valido in special modo se l’inspirazione viene effettuata solo attraverso il naso: possiamo influenzare i segnali elettrici del cervello, migliorando i processi cognitivi legati a memoria ed emozioni.
Osteopatia e sistema digestivo
Sistema digestivo e struttura sono strettamenti connessi.
Tali connessioni spiegano i dolori riferiti viscerali:
il dolore percepito a distanza rispetto alla causa d'insorgenza; è cosi che dietro ad una "contrattura alla schiena" si può nascondere un intestino irritato.
Dolori diffusi che non cambiano con il movimento, stanchezza cronica, gonfiore, intestino pigro o irritabile, reflusso, digestione lenta, cefalea congestizia, prurito, lombalgia, male diffuso alle spalle.
Questi ed altri sintomi sono spesso legati a qualcosa di sistemico e ad un'alterazione del sistema digestivo.
L'osteopata, dopo aver inquadrato il problema, promuove la mobilità propria del viscere rispetto alle strutture ad esso collegate (diaframma, colonna, gabbia toracica, vasi, nervi..) normalizzando il drenaggio e l'innervazione del viscere stesso.
Il diaframma toracico è strettamente correlato al sistema digestivo, in quanto attraverso il suo continuo movimento in sincronia agli atti respiratori, comprime e decomprime i visceri, promuovendone il drenaggio e la mobilità.
Connessioni anatomiche, posturali, nervose, emotive e nutrizionali agiscono alterando la normale funzione del sistema digestivo.
Sarà importante esplorare le abitudini di vita del paziente,
trattandolo in sinergia con la nutrizionista, al fine di curare il problema anche a livello biochimico, apportando modifiche ed integrazioni nella sua alimentazione.
Respirare e mangiare sono attività primarie per la
nostra sopravvivenza e per la frequenza con cui vengono svolte influenzano notevolmente la nostra vita.